Oreficeria
La collezione di argenti del Museo copre un arco cronologico che parte dal XII secolo fino al pieno Ottocento. Per la gran parte è costituita dagli esuberanti argenti sei-settecenteschi che testimoniano un momento magico” della città, legato all’ampia disponibilità di materia prima proveniente dalle miniere americane e all’irresistibile crescita economica genovese.
E’ anche la storia di un marchio, la “Torretta”, che ha contrassegnato una produzione vastissima, iniziata nel tardo medioevo e conclusasi nel 1826 circa, con la caduta della Repubblica aristocratica. Tra le opere esposte, merita particolare evidenza la cosiddetta Croce Cicali (fine XI-XII secolo), preziosa stauroteca di ambito bizantino; altrettanta suggestione emana dal Reliquiario della mano di Santo Stefano (seconda metà XII – fine XIV secolo) proveniente dall’omonima abbazia genovese, su cui sono state raffigurate a sbalzo scene della vita del protomartire Stefano.
Tra le numerose suppellettili ecclesiastiche, alcune delle quali esposte nella sala dedicata alla “Macchina d’altare”, spicca il Repositorio Doria (XVI-XVII secolo) destinato alle celebrazioni della Settimana Santa, connotato da una elevata qualità tecnica.
- Croce Cicali, manifattura bizantina, fine XI-inizio XII secolo
- Pisside, argento dorato, XV secolo
- Piatto per elemosine in ottone con Annunciazione, manifattura renana, XVI secolo
- Piatto per elemosine in ottone, manifattura renana, XVI secolo
- Secchiello per acqua benedetta, argentiere genovese, XVII secolo
- Tronetto eucaristico, argentieri genovesi, 1826