I Teli furono probabilmente realizzati come “sepolcri” per la Passione di Cristo. Purtroppo, con la soppressione dell’Abbazia di San Nicolò del Boschetto sono andati perduti i documenti d’archivio, ma è rimasta un’annotazione di un erudito che indica il 1538 come data del pagamento delle tele per il sepolcro. Il programma iconografico potrebbe essere stato suggerito da Ilarione, monaco e studioso, figura di spicco nel primo Cinquecento. I Teli, attualmente 14, venivano quindi allestiti nei giorni precedenti la Pasqua per invitare i fedeli a ripercorrere il cammino della Passione di Cristo. Con la soppressione, furono acquistati da una famiglia che li mantenne in proprietà fino a che, nel 2001, furono messi in vendita da Christie’s.
Si deve a Marzia Cataldi Gallo – studiosa dei Teli e già Soprintendente – il loro acquisto da parte del Ministero e le pubblicazioni a loro dedicate con successivi approfondimenti.