Questa grande pala d’altare fu dipinta da Gregorio De Ferrari nei primissimi anni del XVIII secolo perché fosse collocata nella seconda cappella della navata sinistra, dedicata alla santa, e posta di fronte a quella intitolata al fratello, San Benedetto. Non si trattava del primo intervento artistico di Gregorio De Ferrari per la stessa chiesa: le fonti antiche parlano di un suo intervento ad affresco per il presbiterio, con Santo Stefano in gloria, ormai perduto.
L’opera è considerata uno dei vertici della produzione dell’artista genovese e un caposaldo per un ripensamento della sua opera, di cui sono stati sottolineati il rapporto con l’arte del Bernini, in particolare con l’Estasi di Santa Teresa e la Beata Ludovica Albertoni, ma innestato sullo studio del Correggio.