Veste Processionale Confraternita di Multedo

Casaccia genovese di San Giacomo delle Fucine
Metà XVIII - Metà XIX Secolo

Veste processionale completa composta da cappa, cappuccio, cintura, tabarrino, scarpe.

La cappa e il cappuccio sono in lampasso broccato fondo argento, con maglie romboidali di fogliami in oro che racchiudono mazzetti di rose e fiorellini in sete policrome.

Paramani, paratasche, bordo del cappuccio e cintura sono in velluto cremisi ricamato con volute e fiorellini in oro filato con lustrini, come il tabarrino.

Sul tabarrino in velluto cremisi fittamente decorato da ricami in oro con tralci floreali e conchiglie, sono rappresentati i simboli delle Compagnie che componevano la Casaccia genovese di San Giacomo delle Fucine: SSC (Societas Sancti Crucifixi, con la croce), SSO (Societas Sancti Onorati, con mitria), SSS (Societas Sancti Spiriti, con fiamma), SDV (Societas Diei Veneris, con tre chiodi), CSSI (Societas Sancti Cordis Iesu, con cuore fiammeggiante), SDIF (Societas Divi Iacobi Fucini, con croce – spada di San Giacomo), ASP (Compagnia delle Anime Purganti), ASSJ (Assunta di San Giacomo).

La documentazione rintracciata nell’Archivio dell’Oratorio attesta che le due cappe con i loro tabarrini furono acquistate nel 1851 dall’oratorio genovese di San Giacomo delle Fucine.

Come della Casaccia delle Fucine sono infatti descritte dal poemetto di Martin Piaggio e rappresentate nella serie di stampe pubblicate nel 1827 con tutte le vesti processionali della casaccia genovese.

Molto probabilmente queste vesti furono confezionate subito dopo il 1814, quando alla fine dell’occupazione napoleonica gli oratori poterono riprendere l’attività e ricostituire il loro apparato processionale. La provenienza dalle manifatture di Lione, attestata dal Piaggio, del sontuoso lampasso broccato delle vesti concorda con i motivi decorativi tipicamente francesi ancora di gusto settecentesco.

La veste è completata dalle scarpe in taffetas laminato d’oro ricamate in ciniglia rossa.

Tabarrino in velluto color aragosta con frange.

Non se ne conosce la provenienza.

E’ uno dei più antichi tabarrini rimastici ed ha un’eccezionale decorazione a ricamo con i più raffinati motivi decorativi rococò (volute, tralci floreali, grillages in cartigli) in oro filato, riccio e lamellare e applicazioni di lustrini e perline.

Databile agli anni 1730 – 1750.