In occasione delle finali del Premio Paganini che si sono tenute il 25 e 27 ottobre al teatro Carlo Felice e che hanno sancito il miglior violinista al mondo in onore del grande strumentista genovese, il Museo Diocesano presenta al pubblico la propria Playlist musicale creata grazie a una fruttuosa collaborazione con l’Associazione Amici di Paganini.
Il desiderio di connettere la musica alle opere del percorso museale nasce dalla volontà di presentare in un modo nuovo, non convenzionale, la collezione museale così da stimolare sia la vista che l’udito, in un’ideale fruizione sinestetica delle opere d’arte.
Per realizzare quest’intento, ci siamo rivolti a un grande esperto di musica, e anche un amico del museo: il Maestro Michele Trenti, Direttore artistico del Paganini Genova Festival e Presidente dell’Associazione Amici di Paganini, realtà che da oltre 20 anni si occupa di far conoscere la figura del grande violinista divulgandone la musica tramite, concerti, conferenze e progettazioni dedicate.
Con questo percorso i visitatori riceveranno in biglietteria un paio di auricolari usa e getta e una scheda descrittiva dei brani prescelti; quindi potranno iniziare la visita. Sia all’interno del chiostro, al piano terreno, che per alcune opere presenti al primo piano del museo – tra cui anche i famosi Teli della Passione – avranno a disposizione un brano scelto appositamente per ogni soggetto, così da aumentare il coinvolgimento e stimolare l’osservazione aiutati dal potere immersivo della musica.
“La scelta di musiche da abbinare ad opere d’arte può avvenire secondo criteri diversi”, spiega Michele Trenti, “per corrispondenza di epoca, per abbinamento tematico, per contrasto o anche per semplice valutazione soggettiva. Qui si è cercato di fare riferimento ora all’uno ora all’altro criterio, per coinvolgere il visitatore-ascoltatore in una modalità sempre differente, che metta in gioco pensieri e concezioni diversi. In questo caso ho tenuto conto anche di un criterio di durata: brani troppo lunghi (ma anche troppo brevi) non sono adatti allo scopo ed alla situazione di una visita di un Museo nel suo insieme. Esperienze passate hanno mostrato come lo sguardo accompagnato da un ascolto possa arricchire l’esperienza estetica, emozionale e di pensiero – come avviene da sempre nel cinema e nella televisione – secondo un principio che si può comprendere immaginando due fattori la cui somma sia, nella combinazione, ben maggiore della loro addizione algebrica.”
“Abbiamo la fortuna di poter godere di uno spazio nato per la musica: il chiostro è dotato di un’acustica pulita, adatta ad ogni tipo di ensemble, sia vocale che strumentale” racconta Paola Martini. “Anche gli spazi al primo piano del chiostro sono musicalmente avvolgenti e sono stati già utilizzati per concerti; infine, abbiamo la presenza di soggetti con iconografia musicale negli affreschi del chiostro, tra cui il Ciclo dei Mesi oppure il piccolo Concerto sacro dei Fasti dei Canonici. Mancava solo la possibilità di associare ad ogni opera una composizione musicale, così da completarne il messaggio e farlo ulteriormente risuonare, secondo un’immediata connessione tra musica e pittura. L’emozione dello sguardo supportata dal coinvolgimento dell’udito: pochi altri sensi sanno essere, insieme, così potenti ed esaltanti. Spero che ogni visitatore si goda con calma questi momenti preziosi, uscendo dal museo con un cuore più ricco di bellezza e magia.”
Ecco il link alla nostra playlist: https://www.youtube.com/playlist?list=PL4_BgmANeFhBYVw0w5I4RgsPyH_jcNbgd